8-29 ottobre 2005 SPAZIO E MATERIA,
Roma
Comunicato stampa
Questa mostra conclude il ciclo di eventi espositivi dedicati da Soqquadro alle ricerche che partono dallarte astratta, iniziato a maggio al Museo Storico della Fanteria di Roma. Questo terzultimo appuntamento ruota, come dice il titolo stesso, intorno alle tematiche legate alluso della materia nella concezione dello spazio.
Marcantonio Abbagnara realizza lavori che coniugano alcuni stilemi delle concezioni pop con una ricerca legata allastrazione, creando così un ponte tra queste due correnti dellarte moderna. Ciò che ne scaturisce è un lavoro attualissimo, che supera le tematiche classiche del contemporaneo, proiettandosi con decisione nel futuro.
Angelo De Boni usa lo spazio della tela ragionando al di là della sua dimensione, invadendo lesterno con piccoli segni, quasi delle orme lasciate da pezzi di cose su campi monocromatici. Leffetto finale è altamente concettuale, oltre che raffinato, crea un racconto denso, che emerge da esplodenti rossi o luminosissimi bianchi pieno di un drammatico mistero che affascina il fruitore dellopera.
Anche per Laura Del Vecchio la ricerca si evolve in una dimensione quasi monocromatica, fortemente materica e drammatica con evidenti riferimenti a Burri. Le sue tele, attraverso un sapiente ed energico lavoro dellartista divengono racconti ancestrali composti da terre, sabbie, legni, carte, che divengono crateri, paesaggi lunari, portando lo spettatore in atmosfere primordiali.
Tiziana Guidi stende il colore direttamente con le mani, escludendo la mediazione del pennello, in un rapporto di forte fisicità con lopera. Nelle sue tele, fatte di corposa materia pittorica impastata con carta igienica, il colore domina la scena, si impadronisce dello spazio, non solo quello della tela, ma anche di quello visivo dello spettatore, travolgendone i sensi.
Maria Rita Nucci, tra tutti, è quella che realizza opere legate ad una visione strettamente geometrica dello spazio. La sua ricerca, che si collega con la grande scuola dellastrazione realizzata con righe e squadre, crea un collegamento tra la visione moderna dellarte e quella orientale, religiosa ed antica, del geometrismo con cui i monaci tibetani realizzano i mandala.
Nunzio Paci utilizza la tela trasformandola in un ricettacolo di forme,
colori, oggetti, per arrivare alla realizzazione di opere che vedono
protagonisti ingranaggi, fili, scatole. Lo stesso artista del suo lavoro
ci dice: Il mio obiettivo è lo sconvolgimento della bidimensionalità
del supporto in modo da rendere l'osservatore partecipe dell'opera sia
mentalmente che fisicamente attraverso la sua "ipermatericità". http://www.gallerieitaliane.com/ http://www.tuttoearte.it/forum/forum.asp?FORUM_ID=1&CAT_ID=1&Forum_Title=Pittura http://www.artistiland.com/forum/discussione.asp?forum_id=3&forum= PITTURA&topic=SPAZIO%20E%20MATERIA&topic_id=65 |